sabato 29 novembre 2014

Benvenuti al CentroNord

Nove anni vissuti in quel di Firenze, lontano dal mio amato sud e già sento il dovere e l’impegno e di permettermi la licenza di dar consigli a chi decide di prender armi, bagagli e burattini e percorrere le strade al nord di Roma. Per tutti gli altri emigranti questa è la mia pacca sulla spalla: coraggio!

La netta differenza tra sud, il centronord e – nel mio personalissimo caso – Firenze è una: il caffè. Il caffè dalle mie parti è offerto, stop! Non c’è bisogno di chiedere se lo si gradisca o meno mentre, almeno qui, si pone sempre la domanda “ti posso offrire un caffè?” e, se la risposta è negativa, pare scampato il pericolo d’un tracollo economico. Ecco! Purtroppo l’intenzione di sembrare familiari l’un l’altro, vicini, wuè wuè paisà, svanisce completamente con questi piccoli gesti.


L’estate: il mare non c’è e non è solo un mero fattore geografico. In Toscana si va al mare a Forte dei Marmi e già di per sé suona di vacanze che nemmeno nei film di Alberto Sordi ma il concetto andare a mare non equivale al nostro: non si sdraiano a quattro di bastoni e non leggono un buon libro rosolandosi e non facendo una beata mazza. In spiaggia si gioca a racchettoni sul bagnasciuga ed hanno pure le regole (!!!). Poi si fa l’aperitivo e si balla, ci si muove, ci si diverte. Per me invece è uno stress, uno stress infinito questo “mare”.

L’ inverno: il freddo è inarrivabile e a Firenze poi non è un freddo normale: anche per noi Irpini, che viviamo sotto 30 cm di neve da ottobre a marzo, non è un freddo a cui ci si abitua. L’umidità t’entra fin dentro i neuroni e allora capisci perché qui si parla con l’hacca aspirata! Il vostro cappottino carino andrà nell’armadio della roba che non usate, i jeans saranno troppo caldi per l’estate e troppo freddi per l’inverno, andrete in giro imbottiti come l’omino della Michelin tremando e sentirete gli autoctoni dire “Ohi, ohi! Stamani l’è freddo un bruscolino!” e dovrete trattenervi dalla voglia di annientarli con un colpo di kalashnikov.

La cena fuori: le genti del centronord non offrono e non solo. Sarebbe già un qualcosa pagare alla romana ma, evidentemente, si chiama alla romana perché vale fino a Roma. Più su della capitale controllano sul menù quello che hanno preso e ognuno paga per quello che ha mangiato, contando finanche i 0,50 cent del contorno. Quante volte ho resistito alla voglia di alzarmi, buttargli i soldi della cena in faccia e dire “Non chiamare mai più. Pezzente. Nella tasca della MasterCard tu hai la tessera punti della Coop.” Ho finto allora indifferenza, ho sorriso quando alla cassa ci si arrivava con i pezzi da 5,00 euro e le monetine di rame contante fino all’ultimo.

I compleanni: al sud mia mamma preparava la torta, zia faceva due tartine comprava chili di patatine e pop corn, poi loro uscivano e saccheggiavo la cantina in cui c’era dell’ottimo vino fatto in casa. Al centronord la gente ti invita al compleanno e tu ti devi pagare la cena: cioè loro decidono dove festeggiare, tu vai e ti paghi la cena e loro offrono la torta! Quindi io vengo al tuo compleanno, mi pago la cena e ti faccio il regalo: assolutamente inconcepibile!

Il pranzo: Vi invitano a pranzo? Non pensate che abbiate tutta la mattina libera: qui si mangia ad orari da ospedale. Alle 12.30 si fa pranzo, 20.00 si fa cena e, mi raccomando, non si pranza e cena in casa ma solo al ristorante. Niente pranzi della domenica alle 14.30 tutti a casa di tizio….no, non ci pensate! Ci si vede il venerdì sera alle 18.30 per l’aperitivo.

Passare a casa: sei sotto casa di un tuo amico e vuoi bussare? Noooooo, pazzo: non farlo! Non si può! A Firenze bisogna telefonare e chiedere se si è a casa e se non si è di disturbo. Per noi è inammissibile: si passa a casa, si bussa, si entra e non fa nulla che la cucina è in disordine e le mamma hanno i capelli coi bigodini in testa: un caffè non si nega a nessuno.

Le bancarelle: a Firenze non si urla, non si tratta sul prezzo e i prezzi sono gli stessi di un negozio. Non vi aspettate i nostri mercati chiassosi, la gente che ti chiede sconti, trattare col pescivendolo e dire “Se non me lo dai a di meno vado da un altro” altrimenti vi guarderanno come dei folli e vi diranno “Ohi dè! Vai pure!”

Nessun commento:

Posta un commento