venerdì 5 dicembre 2014

L'ultimo sole

All'ombra dell'ultimo sole 
s'era assopito un pescatore 
e aveva un solco lungo il viso 
come una specie di sorriso


Aveva  un riso  o un  sorriso di  scherno pronto a  passare su  qualsiasi muro d’innanzi  si  ponesse. Ed  aveva  visto  l’alba,  il  sole  e la  rugiada posarsi  sul  manto  della  sua  vita , cosi come  aveva attraversato la  notte  cupa  e  poi  fredda. Aveva  lavato  il  viso  nell’acqua  sporca  delle  pozze senza  ristagno nell’immane  cammino della sua quotidiana esistenza. Non  aveva  mai amato di un amore finito: come  un  tronco  lacero, era  scavato  dal  desiderio  di  poter  diventare  tana di incontri ma  aveva   vissuto  l’amore  pieno e  sofferto.  Aveva  colto  solo il  frutto  acerbo dell’amore, preferendovi allora reti e rotte di marinai, mani callose e barche sgualcite dallo scirocco. Di traverso alle onde  a  lui  erranti si  fermò e  scese, attraccando il misero veliero, denudò della lisa camicia il petto di cicatrici e tatuato di nomi di donne amate: si guardò nello  specchio d'acqua ristagna davanti ai  suoi  occhi  segnati  dal  sale, dall’umidita’  e  dagli  avvezzi della  sua  storia e trovò lui: il  suo  lui sconosciuto che  lo  aspettava con  mano  tesa e  docile, come mai nessuno aveva mai fatto nei suoi riguardi, cercando  di  accompagnarlo  al  suo  futuro,  al  mare  dei  sogni  sparsi su onde  increspate da  attraversare. Si  sentì vero ed  allora  tacque, lasciandosi andare sul fondo del mare.

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